Attività

Il sette ottobre del 1991, nella casa di Ortensio Zecchino in Ariano, un gruppo di medievisti italiani, francesi e inglesi - storici generali, archeologi, storici del diritto, storici dell’arte e dell’architettura – sottoscrissero, alla presenza di un Notaio, l’atto di nascita del Centro Europeo di Studi Normanni.

La ragione per cui si volle far nascere il Centro in Ariano Irpino è nella significatività che la località riveste nella vicenda normanna dell’Italia meridionale. Ariano, stando a fonti archivistiche,  è stata la prima contea normanna italiana di cui si abbiano notizie certe. Nel 1140, cacciati i conti normanni che non gli erano stati fedeli, Ruggero II, divenuto re, rese Ariano città regia. In quello stesso anno convocò in Ariano un’assemblea generale dei grandi feudatari laici ed ecclesiastici per emanare il primo corpo di leggi valido per tutti i popoli sottomessi e politicamente unificati (noto come “Assise di Ariano”, ma più propriamente definibile come ‘Costituzione del regno’, per il suo essere l’atto fondativo dell’unificazione del Mezzogiorno peninsulare e insulare sotto la corona degli Altavilla) e decretare l’avvio di una riforma monetaria con il conio di una nuova moneta argentea. Ancora in Ariano, due anni dopo (1142), Ruggero re volle nuovamente convocare la feudalità per discutere importanti affari del regno e, probabilmente, per emanare nuove leggi generali.

L’idea di dar vita al Centro prese corpo un anno prima nel corso di un Convegno svoltosi in occasione degli 850 anni dalla promulgazione delle “Assise di Ariano”. Il convegno era stato promosso dall’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, diretto dal filosofo del diritto Antonio Villani, per questa ragione partecipe poi anch’egli nella sottoscrizione, pur non essendo medievista.

Idea cardine intorno a cui si volle costruire l’identità del Centro fu quella – ben evidenziata dall’aggettivo “europeo”, contenuto nella denominazione e dalla varia provenienza nazionale dei sottoscrittori – di assumere ad oggetto di studi e ricerche l’esperienza normanna nell’Europa medievale, unitariamente intesa. Non più quindi un approccio segmentato e chiuso nelle singole realtà nazionali caratterizzate dalla presenza normanna, ma l’obbiettivo di cogliere i fili di una comune trama che unifica quelle esperienze dal punto di vista politico, culturale, istituzionale e artistico.

Per dare concretezza all’idea fondante, la prima grande iniziativa pubblica del Centro fu la mostra I Normanni popolo d’Europa. MXXX-MCC, allestita a Palazzo Venezia in Roma, dal 28 gennaio al 30 aprile 1994). La mostra fu inaugurata dal Presidente della Repubblica italiana ed ebbe il patrocinio di Sua Maestà la Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, del Presidente della Repubblica francese e del Presidente della Repubblica di Malta. Il successo di critica e di pubblico fu grande, tanto che, subito dopo, la mostra fu  replicata a Palazzo Grassi a Venezia. Il catalogo,  ricco  dei contributi di molti studiosi e di un vasto apparato iconografico , curato dal socio Mario D’Onofrio,  fu pubblicato in elegante edizione da Marsilio (Venezia 1994). Seguì un’altrettanto elegante edizione francese per i tipi Flammarion (Les Normands peuple d’ Europe MXXX-MCC, Paris 1994)

Il senso della mostra, che volle essere una sorta di presentazione dell’identità del Centro, è stato ben colto nel giudizio espresso da Hubert Huben:

 … nuovo l’approccio con cui ci si è avvicinati in quell’occasione al ruolo svolto dai Normanni nella storia del secondo millennio: non più da un punto di vista nazionale, ma cogliendo nell’esperienza normanna la trama spirituale che sorregge l’idea di civiltà europea”; ed ancora “… la storia dei Normanni assume una nuova attualità, come si è potuto constatare durante la mostra di Roma. I Normanni erano infatti un popolo, in certo qual modo, multi o inter-nazionale  (H. Huben, Normanni tra Nord e Sud. Immigrazione e acculturazione nel Medioevo, Roma 2003, pp.. 7-8).

Il CESN nei suoi primi trent’anni ha pubblicato oltre cinquanta volumi di studi e fonti ( Da quel 1991 si sono susseguiti studi, ricerche, edizione di fonti , convegni e mostre. Il Centro inoltre si è dotato di una biblioteca specialistica, con un fondo antico di 100 volumi, tra cui varie cinquecentine, ed un archivio digitalizzato di fonti giuridiche e letterarie (biblioteca e archivio aperti alla consultazione pubblica).

Museo della civiltà normanna.

In ideale continuità con l’ispirazione della mostra, I Normanni popolo d’Europa. MXXX-MCC, il Centro ha dato vita al  Museo della civiltà normanna, realizzato in questi anni grazie a pazienti ricerche ed acquisizioni (rilevante la collezione numismatica del regno in età normanno-sveva) e poi arricchito da un’importante raccolta di circa 250 armi in asta dal VI a XVIII secolo.  Grazie ad ulteriori acquisizioni di armi in asta e di un cospicuo fondo librario specialistico - doni di un illustre studioso della materia, l’ing. Mario Troso –  sotto l’egida del Centro Europeo di Studi Normanni è nato il Museo e Centro studi delle armi in asta ‘Mario Troso’.